Buone pratiche per la Migrazione SEO
Una migrazione SEO eseguita correttamente, aiuta a preservare la visibilità sito, anche se talvolta è possibile notare una lieve flessione negativa nei posizionamenti organici, pur avendo eseguito una migrazione a regola d’arte; tale flessione solitamente si recupera successivamente, stabilizzandosi nell’arco di qualche tempo. Per questo motivo, se non strettamente necessaria la migrazione andrebbe evitata, in quanto si tratta in ogni caso di un’operazione che comporta dei rischi, pur se gestita nel migliore dei modi.
Se invece sono già state fatte queste valutazioni e si è deciso di procedere alla migrazione, allora questa verrà eseguita secondo una serie di fasi:
Fase 1: Pre Migrazione
In questa fase, è necessario raccogliere tutte le informazioni necessarie per eseguire con successo la migrazione, senza errori. Si dovrà quindi procedere ad una serie di operazioni:
- mappatura degli URL esistenti
- correzione di eventuali errori del vecchio sito (codici di errore 3xx/4xx/5xx) e link interni
- scaricamento dell’elenco dei backlink esistenti, da diverse fonti di dati
- creazione dell’architettura dei nuovi URL
- creazione delle regole di redirect
- creazione dei nuovi sitemap.xml e robots.txt
- confronto dei contenuti del sito nuovo rispetto a quello vecchio
- setup della pagina 404 sul nuovo sito
- analisi del layout
- analisi degli heading tag
- analisi dei meta tag
- controllo dei posizionamenti delle keyword, per un raffronto post-migrazione
Raccolti tutti questi elementi, avremo una chiara visione della situazione di partenza.
Fase 2: Migrazione
Iniziamo la migrazione vera e propria, possiamo quindi avviare le seguenti operazioni:
- messa online del nuovo sito
- verificare ed apertura del file robots.txt
- puntamento DNS verso l’IP del nuovo server
- mantenimento online di entrambi i siti, per permettere il passaggio dello spider di Google
- scansione del nuovo sito con uno spider, al fine di individuare eventuali errori 3xx/4xx/5xx tralasciati in precedenza
- registrazione del nuovo sito su Google Search Console ed invio della sitemap.xml
- verifica di eventuali messaggi di errore su Google Search Console
- caricamento del file di redirect (ad esempio tramite .htaccess per i webserver Apache)
- controllo delle redirezioni tramite una scansione con uno spider
- controllo di eventuali Title e Description assenti o migrati parzialmente
- controllo di eventuale presenza di Noindex sulle pagine del sito
- installazione del codice di Google Analytics, per tenere traccia dell’andamento delle visite
- comunicazione del cambio di dominio tramite lo Strumento Cambio Indirizzo di Google Search Console
Fase 3: Post Migrazione
Al termine della migrazione, è necessario monitorare l’andamento dello stato di salute del sito, al fine di essere certi che l’operazione sia andata a buon fine. Sarà quindi necessario controllare:
- Google Search Console, per eventuali messaggi di errore relativi alla scansione delle pagine
- Google Analytics, per verificare l’andamento delle visite
- I posizionamenti delle keyword, al fine di verificare eventuali perdite di posizioni rispetto la situazione di partenza